ASSOCIAZIONE K.I.T.E.

In cosa crediamo
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Una nuova concezione di cultura

L’idea dell’Associazione K.I.T.E. è quella di promuovere una nuova concezione di fare cultura, fondata sulla profonda convinzione che lo scopo di un evento culturale sia fondamentalmente quello di arricchire la conoscenza e aumentare il livello di coscienza del fruitore dell’evento stesso.

K.I.T.E. e la rete della conoscenza

Oggi, nell’era più globale che la storia dell’umanità abbia mai vissuto, la scienza e tutte le forme di arte  attraversano il tempo e lo spazio con una facilità inimmaginabile, valicando campi diversi, risvegliando interessi e curiosità. Spesso il web è anche fonte di mala informazione, di bufale e incongruenze.

Gli spettacoli K.I.T.E. tentano di ripercorrere questa immensa rete e provano a tenerne le fila, restituendone, in maniera (speriamo!) scientificamente e storicamente corretta, l’affascinante complessità  che ogni evento della storia dell’umanità porta con sé.

Fare cultura oggi significa rendere partecipe l’osservatore del fatto che nessun tema può essere analizzato solo in se stesso ma va inserito in un sistema interdisciplinare che ne rappresenti la complessità intrinseca; ogni scoperta custodisce una rete di collegamenti a volte impensabili: spesso la letteratura ha anticipato scoperte scientifiche, mentre la scienza ha spiegato il perché di numerose produzioni creative ed artistiche.

L’obiettivo della cultura K.I.T.E.

Creando un “incrocio” di informazioni, suggestioni e idee fra il mondo scientifico, filosofico, manageriale e artistico-musicale, l’Associazione K.I.T.E. vuole accelerare i processi di informazione e rafforzare la qualità della comunicazione della conoscenza, nella convinzione profonda che la cultura sia un ingrediente necessario ad un nuovo modello, non soltanto  imprenditoriale (in grado di coltivare una dimensione di ricerca continua, di attenzione e valorizzazione delle esperienze e delle interdisciplinarità), ma anche sociale.

Credere in un nuovo contesto culturale, in grado di superare la frattura fra le due culture (scientifica da una parte, umanistica dall’altra), significa credere nella possibilità di uno sviluppo “umano e professionale” capace di stimolare nuove idee, progetti ed eventuali prodotti.

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